Venezia

Ristoranti Venezia e provincia
Restaurants Venezia

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RISTORANTE
Restaurant
UBICAZIONE
Location
Bistrot De Venice Venezia
Osteria Da Fanio Concordia Sagittaria
Al Colombo Venezia
Osteria Ae Sconte Venezia
C'era una volta Mirano
DOK Dallava Venezia
Ristorante Trovatore Venezia
Il Burchiello Orago di Mira
Ristorante Pizzeria Il Carro Duna Verde di Caorle

I nostri consigli per mangiare bene nei ristoranti in Venezia e Provincie.

Magica, romantica, opulenta, sfaccettata: così sono Venezia e la sua cucina, che risente degli influssi di tutti i popoli con cui ha intessuto relazioni.
In vacanza qui occorre dunque prevedere più d’una cena nei ristoranti veneziani o nei bacari, le tipiche osterie.
A tavola la tradizione marinara, coi suoi numerosi piatti di pesce e crostacei come la granseola, convive coi sapori dolci e speziati della cucina bizantina: uva, pinoli, zucchero e cannella danno sapori insoliti ad ogni piatto.
Qualche ricetta? Risi e bisi (riso e piselli della laguna veneta), sarde in saor (fritte e marinate con cipolla, aceto, pinoli e uvetta), bisato in tecia (anguilla cotta in padella), fegato alla veneziana, con le cipolle o fegato passato nel pangrattato con zucchero e succo di limone e cotto in forno.
Le verdure occupano un ruolo di primo piano e qui acquistano un sapore particolare dal terreno sabbioso in cui sono coltivate, in particolare i carciofi e il radicchio di Chioggia.
I Veneziani furono tra i primi a riconoscere il potere nutritivo del mais, arrivato dall’America nel ‘500, che, trasformato in farina, dette origine alla polenta, che nei ristoranti veneziani si accompagna soprattutto con gli osei (uccelli) e lo stoccafisso, qui chiamato baccalà.
Un vero vanto della cucina veneziana sono i biscotti: dai leggeri e sottili baicoli ai brutti ma buoni, dalle fave dei morti con mandorle e pinoli, agli essi, dalla tipica forma a esse, dagli zaleti, di farina di mais ai golosessi, con fichi e albicocche e noci passati al caramello.
Se c’è una città legata al carnevale è proprio Venezia, dove non potevano mancare dolci per l’occasione: i galani (chiacchiere) e le fritoe (frittelle), con l’uvetta, così antiche e apprezzate da avere una propria Corporazione, quella dei Fritoleri.

Informazioni turistiche città di Venezia

PIAZZA SAN MARCO
San Marco, il cuore di Venezia
Se il Sestiere di San Marco è il cuore di Venezia, Piazza San Marco ne è certo il centro pulsante. Definita da molti ‘il più bel salotto del mondo’, questa piazza è da sempre il centro della vita veneziana, con i suoi celeberrimi caffè e l’atmosfera allietata dalla musica. Formata da un complesso artistico di edifici, i quali, anche se stilisticamente differenti, sono ormai divenuti un tema urbanisticamente unitario.

PALAZZO DUCALE
Monumentale accesso al Palazzo era la Porta della Carta, mirabile esempio di stile gotico fiorito che immette nel cortile interno, nel mezzo del quale si trovano due vere da pozzo in bronzo. Il cortile é cinto dai portici con loggiato superiore. Nel corpo di fabbrica del lato orientale si inserisce la Scala dei Giganti, così detta per le due enormi statue, opera del Sansovino, poste ai lati. La scala immette nel loggiato, ma per accedere ai piani superiori si sale la Scala d’Oro, così detta perché ornata da una fastosa decorazione di affreschi e stucchi dorati. Il Palazzo Ducale era la sede politica della Repubblica ed é ancora l’espressione più alta dell’arte veneziana. Era anche Residenza del Doge e sede delle principali magistrature dello Stato. Percorrendo gli ambienti, appare, tra pittura e scultura, il compendio della storia e della gloria della Repubblica di Venezia

IL TEATRO LA FENICE
Eretto nel 1790 su progetto del Selva, si trova di fronte alla Chiesa di San Fantin. Distrutto dalle fiamme nel 1836, risorgeva, come il mitico uccello, dopo poco più di u anno con la stessa configurazione opera del Meduna. Il Teatro rispecchiava lo spirito veneziano del tempo; andato perduto a causa di un incendio nel 1996, il teatro è stato parzialmente riaperto nel dicembre del 2003, dov’era e com’era’. Ritornando nella Calle Larga XXII Marzo e proseguendo si giunge in Campo di Santa Maria del Giglio o di Santa Maria Zobenigo, con l’omonima Chiesa. ‘Zobenigo’ trae il nome dalla famiglia Jubenigo che fece erigere la Chiesa nelsecolo X. L’interno è ad aula unica ornata con molti dipinti di artisti nel ‘600 e ‘700. Nella piccola sacrestia, oltre alle argenterie liturgiche, c’è anche un dipinto di Rubens.

CA’ D’ORO
Edificata da Marino Contarini nel 1441 chiamando i migliori ‘tagliapiera’ del tempo, il palazzo rappresenta l’esempio più singolare di gotico veneziano. Ha la facciata con modanature in marmo policromo ed aveva alcuni elementi decorati con dorature, da cui il nome Ca’ D’Oro. Oggi proprietà dello stato, vi sono conservati il San Sebastiano di Mantegna, dipinti di scuola toscana e oggetti di arredo gotico, oltre alla collezione di bronzetti rinascimentali.

PONTE DI RIALTO
E’ il più antico ponte che collega le due rive del Canal Grande. Probabilmente esisteva fin dal 1172, costruito in legno. Nel 1557 la Serenissima bandì un concorso per il rifacimento in pietra. Tra gli architetti concorrenti c’erano Palladio e Sanmicheli. Venne affidato al ‘proto’ Antonio da Ponte, e nel 1591 il ponte venne inaugurato.

PALAZZO MOCENIGO
A S. Stae, antica dimora patrizia donata nel 1954 alla città di Venezia, mantiene ancora il vecchio arredo settecentesco ed è oggi Museo del Tessuto e del Costume con una notevole biblioteca specifica.

CHIESA DI SAN NICOLO’
Una delle prime chiese fondate dai ‘patavini’ sfuggiti all’invasione longobarda nel VII secolo e riparati nelle isole lagunari. Ricostruita nel XII secolo, di quell’epoca rimane la parte centrale della facciata. Nell’abside dell’altare maggiore l’arco è ancora bizantino. I palazzi di questa zona sono tra i più singolari della città.

PALAZZO ZENOBIO
Originariamente di stile gotico, apparteneva ai Morosini. Nel XVII secolo venduto agli Zenobio i quali iniziarono un totale restauro ad opera dell’architetto Antonio Gaspari. L’interno è decorato a stucco dal plasticatore svizzero Abbondio Stazio con affreschi di Luigi Dorigny. Nel salone da ballo esiste ancora la tribuna per l’orchestra sopra la porta centrale. Dipinti del Carlevaris ornano il piccolo portico. La bella loggia classicheggiante, si affaccia sul vasto girdino alla francese.